Potrebbe chiudersi nel 2060.
La notizia giunge dal Centro Artico dell'Istituto Meteorologico Finlandese.
Lo strato del'ozono presente nella stratosfera filtra le radiazioni ultraviolette provenienti dal sole limitandone gli effetti nocivi, tra i quali malattie come tumori della pelle ed eritemi, indebolimento del sistema immunitario, disturbi agli occhi.
Le prime notizie circa l'assottigliamento del gas azzurro si hanno negli anni '70: gli scienziati lanciarono l'allarme circa la pericolosità dei gas serra (clorofluorocarburi, ossia cfc, tra cui il freon) fino ad allora considerati ideali in quanto non infiammabili ed inodori.
Fino alla meta degli anni '80, però, ci fù un certo scetticismo circa l'entità del problema fino a quando la scoperta di un vero e proprio buco nella fascia di ozono sopra l'Antartico diede la reale entità della situazione.
Così nel 1987 si firmò il protocollo di Montreal che - con un lungo percorso - portò all'abolizione totale dei cfc a partire dall'anno 2000.
L'accordo pare stia dando i risultati sperati: si registra, infatti, un calo dei gas nocivi che potrebbe portare - nei prossimi 50 anni - alla ricostruzione dello strato di ozono.
Non bisogna, però, abbassare la guardia, soprattutto considerato il boom economico di Cina ed India ed il continuo uso di bromuro di metile negli Usa.